3 lezioni di vita che il pilates può insegnarti

Per esempio: a non curarmi troppo delle apparenze

Pilates Settembre 17, 2021

Pratico pilates da oltre 20 anni. Come avrai scoperto in questo post che parla dei benefici del pilates, questa disciplina combina perfettamente corpo e mente. Le attività che richiedono il nostro coinvolgimento mentale e spirituale sono quelle che possono avere un impatto profondo sulla nostra vita e arrivano davvero a insegnarci qualcosa di prezioso.

Oggi ti parlo di pilates come:

  1. antistress;
  2. prevenzione di acciacchi e infortuni;
  3. attività per socializzare.

“Ogni sport impartisce lezioni, Maria. Quelle del pilates sono meglio?”. No, certo che no. Però sono quelle che ho sperimentato io sulla mia pelle, che mi hanno portato dei veri cambiamenti e che mi motivano ogni giorno nei miei corsi di gruppo o individuali. Sono quelle lezioni che mi danno la carica, una carica che provo a trasmetterti.

Ne ho imparate 3 davvero fondamentali in questi 20 anni e oggi te le racconto.

Se cado, col pilates mi rialzo.

Il pilates mi ha resa una persona più serena

Lavoro in proprio da quando ne ho memoria. Con tutti i pro e i contro che puoi immaginare. Ho uno studio a Lugano, che gestisco da sola. Ho tante responsabilità, attività da far coincidere, spese da pagare, impegni quotidiani.

E, ovviamente, ho anche la mia vita privata, fatta di alti e bassi, come quella di tutti. Sono sempre stata una persona piena di energia (io non devo prendere di certo la papaya fermentata o il ginseng!). Questo mio lato del carattere è molto positivo, ma spesso mi ha portato a fare troppe cose insieme, a correre di qua e di là in modo un po’ casuale, perdendo di vista i miei obiettivi più importanti. Vivendo al servizio delle incombenze quotidiane – ho pagato le bollette? Ho rinnovato l’assicurazione? Ho mandato tutte le email che dovevo? – capita di scordarsi di quello che conta e di prenderci del tempo prezioso per noi.

Il pilates mi ricorda di volermi bene, di fermarmi un attimo, di concentrarmi, per ascoltare con calma il mio corpo e pacificare il cervello dal sovraccarico mentale. Così respiro e dormo meglio e mi sono resa conto che posso fare tantissime corse senza che la fretta mi domini.

È un approccio dolce ai miei task, per imparare a organizzare urgenze e compiti importanti e diventare più produttivi e costruttivi.
La gestione delle mie giornate è davvero migliorata: lavoro e vivo meglio. Sono molto più focalizzata e determinata. E lascio lo stress fuori dalla porta.

Non ti sembra magnifico? Non vorresti anche tu lasciare lo stress fuori dalla tua porta?

Questa è per me la lezione più importante, perché tutto parte da un approccio mentale positivo. E ogni giorno cerco di insegnarla ai miei corsisti, nel mio studio.

La società della performance è tossica

Questa lezione si ricollega un po’ al discorso di prima, in effetti. Il pilates è una pratica delicata, lenta, che prevede movimenti precisi, eseguiti con grande attenzione.

Non ti assicura addominali di acciaio o braccia da culturista. Ti assicura un corpo elastico e pronto agli acciacchi della vecchiaia (ciao, dolori lombari!) o dovuti a posture scorrette dopo mille ore in ufficio (ciao, cervicale!).

Il pilates mi ha insegnato che il movimento non è solo tagliare traguardi, arrivare primi, essere migliori degli altri.

È anche curarsi del corpo come strumento per vivere bene, andare a spasso, abbracciare un amic*, viaggiare.

In una società, spesso social, basata sull’apparenza, credo sia un messaggio potentissimo. Muoversi per stare bene e avere un corpo pronto, piuttosto che un corpo perfetto.

Personalmente non mi interessa avere un corpo statuario (anche se chiaramente non mi dispiace), ma preferisco concentrarmi su altro. È un approccio che piace moltissimo anche ai miei corsisti, che con me non si sentono mai giudicati, ma anzi spronati e compresi (che poi è l’unico modo, a mio avviso, per perseverare nello sport).

Col pilates possiamo prevenire gli infortuni o i malesseri e invecchiare meglio, perché diamo sostegno alla muscolatura più profonda del nostro corpo.Lo sai che l’80% dei nostri piccoli infortuni o acciacchi derivano dalla sedentarietà o dall’inattività?

Se cado, col pilates mi rialzo. Certo, ci vanno pazienza e costanza per ottenere i risultati, ma quando arrivano è una pacchia perché ti senti letteralmente un’altra persona.

Il pilates connette le persone

Da quando ho aperto il mio studio, Lugano Pilates, ogni giorno conosco persone interessanti, come te.

Persone con il proprio mondo esterno, fatto di ossa, muscoli e articolazioni; ma anche quello interno fatto di dolori, tristezza, pressioni, carico mentale, stress.

La cosa bellissima del pilates è che tutti sono lì per lo stesso motivo: stare meglio fisicamente e mentalmente. Tornare a respirare. Quindi nei miei corsi si creano tra i partecipanti delle dinamiche costruttive perché tutti hanno lo stesso obiettivo.

Io, in modo molto egoistico, assorbo come una spugna dai miei allievi. Quando si demoralizzano e mi dicono “Non ce la faccio” e poi basta una spintarella e ci riescono: qui imparo la loro determinazione. Quando mi dicono che hanno molto più controllo sulla loro ansia, limitando i medicinali: qui imparo la loro perseveranza. Quando mi fanno notare che è già un anno che praticano pilates e insieme ricordiamo com’eravamo un anno prima: qui imparo la connessione umana che può nascere tra persone.

Il confronto, il non avere sempre la verità in tasca e l’imparare dai miei allievi, sono alcune delle lezioni più belle che il pilates mi ha insegnato.

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