Nel 2025 si parla molto di allenamento, performance, risultati.
Eppure sempre più persone sperimentano l’opposto: corpi stanchi, gonfi, in difesa, anche quando “fanno tutto giusto”.
Il problema, spesso, non è fare troppo o fare troppo poco.
È come il corpo viene abitato.
Abitare il corpo significa essere presenti nella distribuzione del carico, negli appoggi, nel respiro, mentre il movimento accade.
Non è pensare al corpo.
È esserci dentro, mentre lavora.
Abitare il corpo non è rallentare
Abitare il corpo non significa fare meno.
Significa esserci.
Sentire la distribuzione del peso.
L’appoggio dei piedi.
Il respiro che accompagna il gesto.
Il carico che attraversa il corpo senza creare resistenze.
Questo vale per chi passa molte ore seduto,
ma anche per chi corre, pedala, solleva pesi, pratica sport di tendenza o allenamenti ad alta intensità (corsa, bici, Hyrox, …).
Un corpo disabitato consuma energie anche quando si allena bene.
Un corpo abitato lavora in modo più intelligente.
Regolare, non forzare
Nel mio lavoro vedo spesso la stessa dinamica:
corpi forti, motivati, ma pieni di compensi.
Il metodo non parte dall’intensità.
Parte dalla regolazione.
Micro-aggiustamenti dell’appoggio del piede.
Relazioni tra bacino e colonna.
Compensi scapolari che raccontano come il corpo si organizza sotto carico.
Regolare non significa correggere ossessivamente.
Significa ridurre il rumore interno.
Quando il corpo è regolato:
- il sistema nervoso abbassa lo stato di allarme,
- lo stress interno diminuisce,
- il movimento diventa più sostenibile.
Metabolismo e stato di allarme
Negli ultimi mesi ho sperimentato personalmente cosa significa avere un corpo in difesa:
gonfiore, ritenzione, iperattivazione.
Non era mancanza di allenamento.
Era un sistema in allarme.
Il reset metabolico non è stato una strategia estetica,
ma una fase di regolazione.
Quando il corpo smette di difendersi,
il metabolismo torna a funzionare.
L’energia si redistribuisce.
Il movimento torna ad essere alleato, non stimolo aggressivo.
Longevity come conseguenza naturale
Oggi si parla molto di longevity,
spesso come promessa di vivere più a lungo.
Per me, longevity significa un’altra cosa:
durare bene.
Durare bene nel lavoro.
Nello sport.
Nella vita quotidiana.
La longevity non si costruisce spingendo di più.
Si costruisce creando le condizioni perché il corpo collabori.
Il vero lusso oggi non è l’intensità.
È avere un corpo che lavora con te, nel tempo. ✧
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