Chi mi conosce lo sa: al centro del mio lavoro non ci sono mai ripetizioni meccaniche, ma la qualità del gesto.
Il Reformer è lo strumento che rende visibile questa differenza: una guida che insegna al corpo a muoversi con stabilità, precisione e libertà.
1. Stabilità profonda
Non parlo mai di addominali generici, ma di stabilizzatori. Sono loro che ti permettono di correre senza affaticare le ginocchia, o di sederti a lungo senza dolori lombari.
Il Reformer li richiama in ogni esercizio, fino a farli diventare naturali.
2. Mobilità guidata
Le molle e i cavi non “assistono” soltanto: ti accompagnano e ti sfidano.
La mobilità diventa concreta, funzionale, utile nella vita di ogni giorno.
Non stretching su tappetino, ma un movimento che costruisce libertà reale.
3. Qualità del gesto
Nel mio studio vedo spesso il momento in cui le persone se ne accorgono: un esercizio familiare cambia.
Diventa più consapevole, leggero, preciso, controllato.
È il Reformer che accompagna: lo strumento che traduce il metodo in esperienza concreta.
È lo spazio dove il corpo ti parla e il Reformer diventa il suo microfono, un luogo in cui ascoltare il corpo e il respiro.
Settembre è il mese perfetto per iniziare.
I nuovi orari dei corsi di gruppo sono attivi, e se non hai mai provato il Reformer puoi entrare con una sessione introduttiva.
È metodo. È Reformer ✧